06 Sep LA VEGETOTERAPIA E IL CONCETTO DI INDIVIDUO SANO

Come potremmo definire “l’individuo sano”?

Vi sottopongo questa definizione: l’individuo sano è colui che è in contatto con la propria naturale funzione e che è in grado di esprimerla nella relazione.

L’argomento del nostro blog, ovvero come la Vegetoterapia di W.Reich può inserirsi nella tematica della salute, è molto vasto e articolato. Sentiamo spesso parlare di terreni e costituzioni, a proposito di quelle che possono essere le predisposizioni individuali ad ammalarsi. Intanto è opportuno precisare che per Reich, e per l’ indirizzo terapeutico a lui ispirato (1), lo squilibrio psichico e quello somatico sono i due versanti di una stessa radice, ovvero l’insorgere di una patologia è legata ad un tipo specifico di alterazione del flusso energetico che possiamo definire “terreno” (2). Spesso la malattia non è altro che il tentativo estremo del corpo di reagire allo squilibrio che si manifesta da anni rimanendo inascoltato. Ha un proprio specifico linguaggio, diverso a secondo del sistema o dei sistemi funzionali colpiti, ed è proprio questo linguaggio che va letto e riferito alla propria storia e a se stessi intesi come campo di energia vitale. Per questo la malattia non è il male assoluto e la guarigione è un processo di cambiamento di tutta la persona.

Quindi possiamo affermare che la salute non è l’assenza di malattia, ma si riferisce ad una tendenza al benessere globale in cui la persona è dinamicamente impegnata in prima persona e realizzarlo. Non dipende dal medico o dall’istituzione sanitaria.

E’ appunto un “processo”, non è uno stato rigido e immutabile. Anche i terreni vanno visti in quest’ottica e la costellazione delle nostre predisposizioni può essere cambiata con un apposito lavoro. In quest’ottica la malattia è la rottura di un equilibrio e il lavoro di risanamento può essere, per la persona che lo compie, l’occasione per riattivare e risvegliare consapevolmente risorse rimaste inattive. E’ proprio questa la funzione di un lavoro su se stessi. E’ a questo obiettivo che risponde la Vegetoterapia.

La Vegetoterapia è una psicoterapia ad orientamento corporeo che si richiama all’opera e al pensiero di W. Reich ed è stata sistematizzata organicamente dal Prof. Federico Navarro, medico psichiatra di cui mi onoro essere stata allieva e amica.

Si chiama Vegetoterapia (3) perché si basa principalmente sul riequilibrio del Sistema Nervoso Vegetativo ovvero quella parte del Sistema Nervoso che regola le funzioni involontarie, come il battito cardiaco, la respirazione e la digestione. Sono queste le prime funzioni ad essere coinvolte e compromesse nella psicopatologia , ma anche nelle patologie somatiche.

Ma come avviene questo riequilibrio in questa Metodologia (4)? In estrema sintesi possiamo dire: ripristinando la pulsazione individuale.

Definiamo il concetto di pulsazione: essa è il movimento di espansione e contrazione che contraddistingue la Vita. Tutto ciò che vive pulsa. Ci riferiamo al PRINCIPIO DI UNITA’ FUNZIONALE, ovvero l’elemento unificante del tutto, dall’organismo unicellulare all’organismo planetario alle galassie.

In riferimento alla fisiologia del nostro sistema nervoso vegetativo, il concetto di movimento vitale è l’armoniosa pulsazione tra due movimenti, uno rivolto verso il sé – assimilabile al parasimpatico – e l’altro all’esterno – simpatico. Per l’esattezza, il Simpatico presiede a tutto ciò che riguarda l’attivazione e il movimento, il Parasimpatico allo stato di quiete e di rilassamento. L’alternanza tra imput ed output ovvero l’ alternanza tra espansione e contrazione, se equilibrata, è quindi la pulsazione funzionale alla vita. La pulsazione è l’ Unità funzionale del Sistema Nervoso Vegetativo.

Ora, cosa succede quando l’esperienza individuale è profondamente condizionata dall’emozione della paura? Lo stato d’allarme, come condizione ripetuta e costante, porta Simpaticotonia cronica, ovvero ad uno squilibrio del S.N.V. . Le sue due funzioni, che potremo definire antagoniste e complementari al tempo stesso, perdono il ritmo che dovrebbe essere funzionale alla vita. La Vegetoterapia è MIRATA AD OPERARE IL RIEQUIBRIO NEUROVEGETATIVO IN QUANTO FONDATA SUI RITMI.

Tutti i disequilibri che si esprimono nella modalità percettive individuali e le modalità somatiche sono le diverse modulazioni degli equilibri pulsativi. Si evidenziano nel rapporto con sé stessi e con gli altri e costituiscono il linguaggio espressivo del vivente. E’ proprio questo linguaggio espressivo, che emerge attraverso l’apparato sensoriale individuale, a costituire quella che potremmo definire “funzione naturale”.

Annotiamo come non sia corretto parlare di tanta o poca energia in riferimento allo stato di salute individuale, ma – più correttamente – di poca coerenza nella pulsazione di un campo di energia: la Vegetoterapia, appunto, permette all’individuo che vive corazzato (come “lontano da se stesso”, dico io) di ricontattare il proprio aspetto pulsativo. Si fonda sul “sentire”(5): vengono liberate le emozioni legate e isolate in un torace compresso, in un diaframma bloccato, in una mascella serrata.

Tutte queste varie componenti del corpo, nonché i sistemi funzionali alla vita, come quello endocrino, circolatorio e respiratorio, riprendono a fluire, e la memoria della pulsazione vitale ritorna ad informare tutta la persona, dopo essere stata lungamente smarrita. Questo avviene all’interno di una Metodologia che non va “contro” la corazza caratteriale, ma procede con gradualità. E’ questa la Teoria dei 7 livelli (6): non si cerca di forzare le difese del paziente, ma si va all’origine dei contenuti rimossi (e ancorati al soma) rispettando l’architettura dei blocchi stratificati.

 Questa è la base su cui si fonda la guarigione delle psicopatologie, ma anche l’attività che possiamo chiamare “preventiva” (7): l’accompagnamento alla gravidanza (8), il lavoro con bambini e adolescenti, il sostegno genitoriale, la formazione emozionale degli insegnanti e del personale sanitario addetto alla nascita. Questa attenzione al sano funzionamento delle strutture sociali è una caratteristica del pensiero e dell’opera di W. Reich e dei suoi odierni sviluppi: l’individuo è sano solo all’interno di una società sana e viceversa, in quanto “tutto è in relazione con il tutto” (9).

 

 

 

Note

 

  • 1) Si vedano le opere di Federico Navarro, in particolare Orgonomia Clinica, Ed. I.Fe.N. 2004
  • 2) Il concetto di “terreno” è di notevole importanza nella medicina non convenzionale: vien solitamente inteso come sintesi dinamica della “diatesi” e della “costituzione” individuale, e quindi rappresenta il complesso delle caratteristiche psicologiche, metaboliche, fisiologiche di un individuo condizionato dall’ambiente, quindi non in senso astratto. Per noi il terreno è un insieme strutturale biologico, può essere normale o patologico, è mobile e non fisso, dialettico e non statico.
  • 3) Più esattamente: “Vegetoterapia carattere-analitica” con riferimento alla base psicodinamica che W.Reich, in quanto allievo di S.Freud, ha posto come base della propria Metodologia, ancorando però il “carattere” al soma. Per una più esaustiva trattazione si rimanda al testo: W.Reich, Analisi del Carattere, Ed. Sugarco Edizioni,1994
  • 4) In F.Navarro, “Metodologia della Vegetoterapia carattere-analitica”, Ed. Busen viene accuratamente descritto il Metodo Sistematizzato nei suoi diversi aspetti diagnostici, semantici, di progetto terapeutico e negli actings.
  • 5) Il “sentire” è riferito alle sensazioni : “Le sensazioni, elaborate e valutate dalla coscienza, nonché fissate e rievocate dalla memoria, solo alla base della percezione e costituiscono perciò il processo iniziale della conoscenza che fornisce la materia e i contenuti del pensiero” (cit. dal testo di G.Giannini, Elogio del Sentire, Ed. I.Fe.N. 2004
  • 6) La Teoria dei 7 livelli ancora, in senso cranio-caudale, gli anelli segmentali da cui è formato il corpo (livelli oculare, orale, del collo, toracico, diaframmatico, addominale e pelvico) ad uno specifico significato biopsicologico dei sentimenti e degli affetti.
  • 7) Per una più accurata trattazione della Metodologia della Prevenzione cifr. Cinzia Catullo, Congresso Ifoc – Parigi, 16/17 settembre, Dal concetto di prevenzione al progetto sociale di ecologia profonda nella visione post-reichiana, scaricabile dal sito internet www. Ifen.net e “Le basi della prevenzione pre e post natale” in Energia Carattere Società, N.1 III Serie, 2001
  • 8) Si rimanda alla lettura del mio libro pubblicato sul web con il titolo “Nati dalle acque”, 2016
  • 9) Per poter comprendere a fondo il cambiamento di paradigma apportato da Reich nella compagine culturale del ‘900, è opportuno integrarne le intuizioni con la Teoria Generale dei Sistemi in particolare autori come il suo fondatore, Von Bertalanffy_