26 Sep Le Costellazioni Familiari Somatopsicodinamiche

Che cosa sono le Costellazioni Somatopsicodinamiche ©

Ho ideato le Costellazioni Somatopsicodinamiche in base ad una mia personale ricerca compiuta attraverso lo studio e la conoscenza delle due diverse metodologie e dei loro punti di contatto.

Le Costellazioni Somatopsicodinamiche sono uno strumento che si inserisce in una idea nuova dell’agire preventivo e del fare prevenzione. Chi è interessato può approfondire la base teorica del M.I.B.M. (Modello di Intervento Bidimensionale Multilivello), da me ideato circa dieci anni fa in quanto responsabile della prevenzione pre e post-natale presso l’Istituto Federico Navarro, illustrata nel mio libro “Nati dalle acque” .

In parole semplici, il M.I.B.M. – i cui principi sono anche accennati nel nostro blog (http://www.cinziacatullo.com) – delinea due livelli di prevenzione, uno basato sulla presenza di un rischio, l’altro su una esigenza di tipo evolutivo. In questa sistematizzazione ci siamo richiamati all’idea di Ecologia Profonda (vedi gli scritti di Arne Dekke Eide Naess, filosofo ed ecologista) che include tra i diritti umani anche quello della “realizzazione del Sé”, laddove il Sé viene concepito in sintesi con la Natura e la Coscienza Globale del pianeta.

Il percorso quindi si rivolge a tutti coloro abbiano il desiderio profondo di una crescita personale in relazione al proprio punto di elaborazione circa i legami familiari presenti e passati. Non si rivolge invece alle persone che, soffrendo di determinate patologie, abbiano l’esigenza di intraprenderne la cura. Ripeto: la guarigione delle psicopatologie si ottiene attraverso la risposta psicoterapeutica.

Fatta questa importante precisazione diciamo che le Costellazioni familiari sono rappresentazioni del campo di influenza di una famiglia in senso allargato, possono essere fatte in gruppo o individualmente, e sono state ideate da B.Hellinger, filosofo, teologo e psicoterapeuta tutt’ora vivente, sulla base di un pensiero sistemico-relazionale.

La Somatopsicodinamica è la Metodologia di lettura delle patologie, che è alla base della psicoterapia corporea messa a punto dal Prof. Federico Navarro, psichiatra e psicoterapeuta sistematizzatore del pensiero di W. Reich (vedi Federico Navarro, Somatopsicodinamica, Il Discobolo Edizioni, 1988).

Questa lettura è anche la base della diagnosi che deve essere fatta preliminarmente, ogni qualvolta qualcuno si avvicina ad un qualsivoglia esperienza che abbia a che vedere con l’aiuto alla risoluzione di problematiche personali. La diagnosi permette di evidenziare se la persona nasconde problematiche che necessitano di un percorso di tipo terapeutico.

Solo dopo suddetta diagnosi, che deve essere effettuata da uno psicologo/psicoterapeuta esperto, è possibile proporre esperienze (di gruppo o individuali) che rispondono ad esigenze di crescita o di evoluzione personale. E’ infatti molto frequente una confusione dei due piani, confusione molto pericolosa. Il piano della cura non deve essere confuso con il piano della prevenzione o della educazione. Ecco perché è necessario porre prima di tutto una diagnosi. Solo dopo aver escluso la presenza di patologie, e vagliato la domanda individuale è possibile inserire la persona all’interno di questi percorsi.

Per rispondere all’esigenza di compiere percorsi in relazione al desiderio di una maggior libertà e vitalità, io ho messo a punto alcuni strumenti di secondo livello. Tra questi, sono appunto le Costellazioni Somatopsicodinamiche. Esse sono fedeli ai principi di B.Hellinger arricchendosi delle acquisizioni del lavoro corporeo nell’ottica della somatopsicologia. Questa è fondamentalmente una visione integrata dell’essere umano e delle diverse componenti fisiche, emozionali e mentali.

Vorrei qui, in particolare, vedere quali punti di contatto esistano tra il metodo delle Costellazioni Familiari e la Metodologia Somatopsicodinamica .

  1. Il primo punto di contatto risiede nella necessità di pensare all’essere umano in maniera sistemica, ovvero alla triade individuo-famiglia-società nella loro reciproca interazione e in relazione ad un eco-sistema. L’individuo non nasce come una “tabula rasa”, ma eredita le influenze del sistema familiare. Nella diagnosi che è alla base di ogni intervento (sia di primo che di secondo livello) utilizzo abitualmente uno strumento costituito dall’analisi trigenerazionale, ovvero guardo alla preistoria della persona. Guardo a ciò che è successo nei legami familiari risalendo (possibilmente) fino alla terza generazione. In questo modo è possibile individuare schemi ripetitivi. Si rimanda alla lettura di Anne Ancelin Schutzenberger, che ha lavorato molto sui principi che governano la trasmissione intergenerazionale. Ma lo stesso Freud in più occasioni ha dato indicazioni in questa direzione. Citiamo da Totem e Tabù:

“Noi procediamo comunque dall’ipotesi di una psiche collettiva ….,facciamo sopravvivere per molti livelli il senso di colpa creato da una azione, e lo facciamo restare operante per generazioni e generazioni che di questa azione non possono aver avuto nozione alcuna.” (S.Freud, Totem e Tabù, Boringhieri 1975, vol.7, p.160).

Così facendo, continua Freud “Facciamo proseguire un processo emotivo”.

C.GJung riprende ed arricchisce l’idea di “psiche collettiva” nelle sue elaborazioni di “inconscio collettivo”, inconscio che si trasmette di generazione in generazione fino alla creazione di veri e propri miti che si traducono nei destini individuali fino a che non vengono individuati e resi coscienti.

Un altro allievo di Freud, W.Reich porta tutto questo ad un livello corporeo, Somatopsicologico, appunto. Si vedano le sue teorie sull’ importanza della vita intrauterina in La biopatia del cancro (raccolta di saggi pubblicati a New York tra il ’42 e il ’45) . In esso vengono analizzati gli elementi di influenza e trasmissione delle biopatie, elementi primigenei, coevi al concepimento o addirittura antecedenti ad esso.

Dunque, a conclusione di questo primo punto, ritengo che lo strumento dell’analisi trigenerazionale, noto ai terapeuti reichiani, si arricchisce di nuove possibilità. Non una interpretazione dell’albero genealogico, ma una sua rappresentazione vivente, in modo da poter creare immagini tangibili con un maggior potenziale di riconoscimento di ciò che oggi risuona del passato.

 

  1. Il secondo punto di contatto è rappresentato dall’idea che l’uomo sia un campo di energia cosciente e informato dal Principio di Identità Funzionale, ovvero che sia in comunicazione permanente con un funzionamento naturale. Lo stesso principio pulsativo che governa la cellula vivente informa anche i grandi sistemi complessi (cfr. W.Reich, Superimposizione cosmica, SugarCo Ed.). Questo pensiero sistemico, che funziona per ologrammi, è anche alla base del concetto di campo morfico, o morfogenetico, ovvero l’idea che noi siamo dei campi con delle impronte mnestiche trasmesse attraverso un principio di risonanza. Ogni individuo facente parte di una specie, attinge alla memoria collettiva della specie e si sintonizza con i suoi membri passati, a sua volta contribuendo all’ulteriore sviluppo della specie stessa. Rimando agli studi di Rupert Sheldrake, biologo e saggista britannico Nei suoi scritti A New Science of Life (1981) e The Presence of the Past (1988), è possibile seguire approfonditamente la genesi della sua teoria dei campi morfogenetici. Hellinger in una intervista con la giornalista Gabriella ten Hovel, raccolta nel libro Riconoscere ciò che è (Feltrinelli, 2004), parla, a questo proposito, del concetto di frattale, ovvero dell’osservazione che una forma geometrica scomposta in parti via via più piccole, si ricrea funzionalmente identica alla forma di partenza. Molti potrebbero considerare arbitraria la trasposizione di un principio fisico ad un sistema familiare, eppure la cosa ha una sua coerenza.

Citiamo le sue stesse parole:

“Quando metto in scena una famiglia, le singole persone che rappresentano (i membri della famiglia stessa n.d.r.) riescono a sentire esattamente cosa sta succedendo nella famiglia, anche se i veri membri sono molto lontani…e così come la vera famiglia in un certo senso è pur presente in questa rappresentazione, a sua volta anche la soluzione rappresentata viene sentita dalla famiglia vera. Perfino se questa non ne sa niente”(B. Hellinger, op.cit.)

Ovvero esiste un collegamento che prescinde dall’esistenza di contatti spaziali o temporali, ed è per questo che ciascuno di noi è connesso attraverso fili invisibili ad una memoria atavica che crea ripetizioni e irretimenti nella nostra vita. Un esempio concreto è dato dal concetto di compensazione: se ad un membro del gruppo familiare (anche a noi sconosciuto) è stato fatto un torto, per esempio è stato escluso o rifiutato, questo fatto crea in noi un irresistibile impulso alla compensazione. Ovvero l’ingiustizia subita da un avo può ritornare a me attraverso comportamenti e avvenimenti ripetitivi (la cosiddetta ripetizione coercitiva sistemica) in quanto (sempre secondo B.Hellinger) esiste una coscienza del gruppo familiare che travalica i confini spazio-temporali. Così può avvenire che l’ingiustizia accaduta ad un bisnonno, o ad un prozio, tenda a risuonare nella dinamica delle mie attuali relazioni, senza che ci sia mai stato un contatto diretto.

 

  1. Il terzo elemento riguarda la centralità dell’aspetto corporeo. Diremo, in termini semplici e comprensibili, che la progressione avviene attraverso un impulso alla pulsatività del campo individuale. Questo impulso si rileva attraverso il corpo. I parametri sono concreti: il colore della pelle, l’odore, la respirazione e la motilità, l’armonia ritmica della circolazione sanguigna, la mobilizzazione della corazza muscolare. La riconnessione riguarda dunque un processo che va dal riequilibrio fisico-emotivo alla elaborazione mentale, in grado di creare nuove forme attraverso processi creativi tangibili ed osservabili nel corpo.

Anche nelle costellazioni familiari il cambiamento è visibile attraverso il corpo. B. Hellinger dice che ogni alleggerimento di irretimenti o coercizioni o pesi che gravano su chi sta lavorando all’interno di una costellazione familiare, è visibile a chi conduce la costellazione attraverso segnali corporei inconfondibili (il diaframma che riprende la sua mobilità, occhi che si aprono e diventano luminosi, spalle contratte che si allentano e così via).

Le costellazioni hanno dunque una base somatopsicologica: ovvero ogni cambiamento emozionale si rivela nel sistema neurovegetativo e muscolare, attraverso un rilascio della tensione.

Il terapeuta responsabile della costellazione porta l’esperienza alla sua conclusione quando tali cambiamenti sono osservabili concretamente. Il parametro suggerito da Hellinger è quello di concludere la costellazione nel momento di maggior forza scaturita dalla rappresentzione.

In conclusione lo strumento delle Costellazioni Somatopsicodinamiche può efficacemente :

  • Affiancarsi, ove non sussistano problematiche psicopatologiche gravi, a percorsi di cura senza sovrapporsi, ma anzi, integrando ed ampliando le possibilità di benessere
  • inserirsi nei percorsi sistemico-relazionali sostenendo eventualmente le letture del Genogramma (per quanto riguarda la costruzione si questo strumento esiste una vasta bibliografia rintracciabile su Internet)

Le costellazioni Somatopsicodinamiche si rivolgono a persone che, avendo già compiuto un proprio cammino terapeutico, vogliano darsi occasioni per sciogliere in profondità i nodi familiari che ancora ostacolano la capacità di amare ed essere amati.

Il percorso si compone di due momenti in progressione:

  • il primo, rivolto allo scioglimento dei nodi familiari;
  • il secondo, rivolto ad un progetto evolutivo, ovvero ad un salto coscienziale, legato all’esistenza di informazioni provenienti ad una coscienza globale, che purtroppo sono state sommerse dall’insieme delle sovrastrutture familiari.

Per chi fosse interessato a constatarne l’efficacia (sia per interesse individuale sia per arricchire la propria professionalità di psicologo e/o psicoterapeuta, o di Couselor esperto nella relazione di aiuto) il prossimo appuntamento è:

17/18 novembre 2017 a Grottaferrata, presso lo Studio Prevenzione Benessere del Nucleo Familiare, per INFO: 339-4646922