11 Mar Il Genogramma e i suoi usi

Che cos’è un genogramma?

 E’ la rappresentazione visiva della storia di tre o quattro generazioni allo scopo di raccontare il movimento vitale che sostiene la propria vita e che si snoda da un sistema familiare all’altro.

 Nel fornire una visione d’insieme, globale, del nostro passato, il genogramma, anche se può far emergere vissuti difficili e traumatici, ci indica che il cammino disegnato dai nostri avi, si traduce nel dono della vita. Anche cose apparentemente ingiustificate o prive di senso acquistano senso e valore mettendo in relazione le persone e le loro esistenze in una sequenza temporale.

 

 Se utilizziamo bene questo strumento, come tutti gli strumenti che hanno a che vedere con il trasmesso transgenerazionale, possiamo imparare a distinguere il nostro progetto vitale da quello proiettato dall’ombra di chi ci ha preceduto. Il nostro progetto individuale ha bisogno di essere liberato dalle proiezioni familiari: quindi è legato all’atto del vedere e del distinguere. Vedere quali missioni mi sono state tramandate per ripareggiare vecchi conti familiari e distinguere ciò che è mio da ciò che invece è di altri.

 Con il Genogramma abbiamo una immagine immediata e chiara di quelli che possiamo definire i “temi ricorrenti”, che restano come eredità. Non si estinguono con la morte delle persone di quella generazione. Sono transgenerazionali, e riguardano sempre tracce di memoria non coscientizzate. Il che significa anche che non nasciamo come “tabula rasa”, ma già con un bagaglio più o meno pesante. Già S. Freud in Introduzione al narcisismo (1916) scriveva:

 “ l’individuo conduce effettivamente una doppia esistenza, una in cui egli è fine a se stesso, e l’altra come membro di una catena a cui è assoggettato contro la sua volontà o almeno senza la partecipazione di questa”

A cosa può servire?

Attraverso il Genogramma si possono fare molte cose:

  • vedere se ci sono specifici compiti passati da una generazione a un’altra (avere il nome di un avo, oppure sperimentare emozioni, comportamenti “ simili a”). Faccio l’esempio di un uomo che si sente spinto all’altruismo. Si impegna in una missione sociale, ma, così facendo, trascura i propri figli: lavorando con il Genogramma scopre che un avo ha rovinato la sua famiglia per aiutare gli altri. In quanto discendente si sente investito dal sacro fuoco di una missione: vuole “salvare il mondo”, anche se il prezzo è perdere la famiglia. La presa di coscienza è legata al fatto di vedere che questo progetto è, in realtà, un copione che si è trasmesso;
  • osservare le tracce patologiche familiari (per esempio delle psicopatologie) Spesso attraverso la stesura del proprio Genogramma è possibile individuare il “filo d’Arianna” delle ripetizioni delle manifestazioni patologiche di generazione in generazione;
  • ricercare gli assi relazionali, le complicità, le alleanze pro e contro tra membri di una famiglia, (chi sta con chi) e i tipi di relazioni ricorrenti;
  • verificare le sindromi da anniversario.

Il Genogramma è uno strumento che sollecita tanto la visione d’insieme quanto quella del particolare. Una volta tracciato il disegno, possiamo ad esempio allargare lo sguardo sulla visione d’insieme (utilizzando più fogli che poi uniremo) oppure possiamo isolare un particolare (effetto telescopio).

Naturalmente il Genogramma, per essere efficace, e per parlare alla persona che lo fa, ha bisogno di essere modulato all’interno di un percorso personale di crescita, che, se ben fatto, include sempre un processo di ri-posizionamento e di ri-significazione degli eventi che riguardano la persona.